DS9: PIU’ DOLCE L’ANTERIORE, PIU’ SPORTIVA L’INTEGRALE

225 E 360 CV E CAMBIO AUTOMATICO AD 8 RAPPORTI

Se vi piacciono le berline di segmento “D”, auto importanti stile “Ammiraglia” ed avete voglia di qualcosa di particolare, che esula dal classico schema dei prodotti premium, la DS9 è proprio quello che fa per voi. L’auto nasce dalla piattaforma MP2 del gruppo Psa e si sviluppa su 4.934 mm di lunghezza, con un notevole passo di 2.900 mm. Il che si traduce in tanto spazio per: passeggeri anteriori, posteriori ed un bagagliaio che, comunque, ha una capacità di oltre 510 litri. Difficile descrivere la DS9, è una di quelle auto che vanno viste, toccate ed annusate. Internamente è pieno di tecnologia, di schermi, di pulsanti che sembrano scolpiti, con sedili lavorati secondo tradizione di maestri pellai ed anche all’esterno, sul cofano, compare una piccola linea metallica battura secondo tradizione di antica orologeria. Insomma, l’auto è particolare. Le motorizzazioni in gamma sono 4, ma qui da noi la versione termica non arriverà, solo ibride plug-in. Tre versioni, dunque: un’anteriore, quella che è attualmente in commercio, che abbina il termico di 1.6 litri (lo stesso per tutte le versioni, anche se declinato in differenti livelli di potenza), ad un elettrico montato davanti, per 225 Cv totali e coppia massima di 360 Nm; un’altra anteriore, che arriverà a fine anno, leggermente più potente, da 250 Cv; il top di gamma, la 4×4, già ordinabile, che monta un altro elettrico dietro e di Cv ne tira fuori 360, con 520 Nm di coppia, per un signor 0-100 da 5,6 secondi. Il cambio è un automatico ad 8 rapporti con paddles al volante e funzione sequenziale, davvero molto permissivo (ti fa salire e buttare giù quello che vuoi, quasi sempre). L’attuale batteria è agli ioni di litio da 11,9 kWh (la 250 ne avrà una maggiorata) e consente, secondo versioni, un’autonomia in solo elettrico, che va dai 45 ai 50 km e, comunque, di restare sotto i 41 g/km di CO2. Tra le chicche tecnologiche che troviamo a bordo: il sistema di visione notturna, che becca oggetti fissi o mobili, pedoni e ciclisti compresi, superiori ad un’altezza di 50 cm, li proietta sullo schermo e, in caso di necessità, attiva la frenata automatica d’emergenza; le sospensioni, coadiuvate da una telecamera, che scannerizza il terreno fino a 25 metri in avanti e, in 150 millisecondi, manda informazioni ad una centralina, che regola l’assetto. L’anteriore, in strada, è un vero lounge su ruote, il motore spinge, l’assetto è paro (non ci sono fastidiosi coricamenti da mal di mare) ed il tutto spinge ad una guida fluida e rilassata. Notevole l’assenza di noie e rumori in abitacolo, grazie ad una vetratura da 3,96 mm e ad una scocca, appositamente studiata, per eliminare gli hertz più fastidiosi. L’integrale è tutt’altra cosa, non solo per i Cv a disposizione: le carreggiate sono allargate, di 24 mm l’anteriore e 12 la posteriore, necessità dovuta all’adozione di corpose coperture, su cerchi da 20”; potenziato anche l’impianto frenante, con dischi che passano da 330 a 380 mm. Ma non è tutto qui. L’elettronica, lo sterzo, l’assetto, cambia proprio tutto e l’auto, soprattutto in sport, sembra voler mordere la strada. I prezzi partono dai 59.200 euro per l’anteriore e 69.900 per l’integrale e, con l’offerta “Free2Move Lease”, bastano 5.000 euro di anticipo e rate mensili da 500 euro.

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